L’Avvocato Claudio Cocuzza, socio fondatore di Cocuzza & Associati, ha pubblicato il libro “Adempimenti antiriciclaggio – Guida per Avvocati e Notai” edito da Giuffrè Francis Lefebvre.
Guidare avvocati e notai nella corretta predisposizione dei molti presidi che vanno approntati nei loro Studi, alla luce del recepimento in Italia della Quarta e Quinta Direttiva antiriciclaggio e della recente adozione delle Regole tecniche del CNF e del CNN. È l’obiettivo del libro “Adempimenti antiriciclaggio – Guida per Avvocati e Notai” scritto dall’Avvocato Claudio Cocuzza, edito da Giuffrè Francis Lefebvre. Oltre ad essere membro del Gruppo di lavoro antiriciclaggio del Consiglio Nazionale Forense e dell’Antimoney Laundering Committee della CCBE, l’Avvocato Cocuzza fa parte della Commissione Antiriciclaggio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano ed è uno dei maggiori esperti italiani della normativa Antiriciclaggio.
La guida completa per avvocati e notai.
“Ad oggi mancava una guida per districarsi nel complesso mondo della normativa antiriciclaggio. Con questo libro ho pensato di dare un contributo utile e di ausilio fattivo nelle scelte che avvocati, notai e collaboratori devono porre in essere”, afferma l’Avvocato Cocuzza. Il libro si divide in 17 capitoli e, accanto a una trattazione istituzionale del reato di riciclaggio e al commento delle norme di derivazione comunitaria, presenta focus e casi pratici.
Un complesso intreccio di attori.
“Mi viene in mente un vecchio film di Totò e Aldo Fabrizi: Guardie e Ladri. A quei tempi la distinzione tra guardia e ladro era chiara e lineare” continua l’Avvocato Cocuzza. “Oggi il film è cambiato e la trama è più complicata. Si sta imponendo il paradigma della collaborazione attiva e sono entrati in gioco nuovi attori che svolgono un ruolo essenziale nella lotta contro il riciclaggio. Gli avvocati e i notai sono in prima linea e si confrontano quotidianamente con una collaborazione di non sempre agevole applicazione in quanto fa spesso i conti con alcuni principi fondanti della professione, come ad esempio la riservatezza”.
La “scelta di campo” coraggiosa.
La guida si propone di aiutare avvocati e notai a porre in essere tutti quei presidi di collaborazione attiva imposti dalla normativa. “Il professionista deve organizzarsi, mettendo in atto le attività volte alla profilazione dei clienti”, continua l’Avvocato Cocuzza. “Non tutti gli avvocati conoscono questo termine, che fa parte della terminologia commerciale, e pochi sono abituati a metterlo in pratica. Conoscere i propri clienti è indispensabile per attribuire loro un indice di rischio”. Il professionista deve controllare una serie di informazioni potenzialmente rivelatrici del rischio di avere a che fare con soggetti che maneggiano denaro sporco. La guida offre, inoltre, indicazioni utili per predisporre il documento di autovalutazione, con il quale Studio fotografa sé stesso e valuta il grado complessivo di rischio, in relazione alla tipologia di clientela, all’area geografica di operatività, ai canali distributivi e ai servizi offerti.
Gli obblighi di segnalazione scattano nei casi in cui il professionista presti consulenza in operazioni di trasferimento di immobili o di attività economiche e sospetti che il cliente nuovo (o già acquisito) stia cercando di porre in essere un’attività di riciclaggio. “Chi si occupa di Diritto Commerciale, Amministrativo e Penale potrebbe pensare di circoscrivere il presidio solo per le attività di carattere strettamente economico” continua l’Avvocato Cocuzza. “Consiglio, invece, di fare una scelta di campo coraggiosa e di trattare tutti i clienti come potenzialmente soggetti alla normativa”.
A salvaguardia del bene più prezioso.
Sul versante dell’organizzazione dell’attività professionale, un’adeguata compliance richiede la predisposizione di alcune procedure. “Nel libro ho voluto dare indicazioni e suggerimenti per i colleghi al fine di creare un sistema interno di buone pratiche che rispettino la normativa ed evitino di incorrere in sanzioni in caso di controlli”, conclude l’Avvocato Cocuzza. È opportuno conservare la documentazione in modo da poterla esibire agli agenti accertatori in caso di ispezioni. “Una regola generale è lasciare traccia dei motivi di sospetto, soprattutto quando non si è poi provveduto ad effettuare la segnalazione. Ciò consente, in ultima istanza, di proteggere il bene più prezioso per un professionista: la sua reputazione”.