L’avvento dell’Intelligenza Artificiale (“AI”) sta trasformando innumerevoli settori, incluso quello del retail e dei centri commerciali. Questa rivoluzione potrebbe ridisegnare una realtà che da sempre mira, da un lato, ad offrire un’esperienza significativa e unica ai clienti (così da provare a distoglierli dai compulsivi acquisti on-line) e, dall’altro, a migliorare l’efficienza operativa e a ridurre l’impatto ambientale delle proprie strutture.
L’AI rappresenta un’opportunità unica per poter affrontare sfide cruciali, come la personalizzazione dell’esperienza di acquisto o la migliore gestione delle risorse energetiche. Tuttavia, l’AI da sola non è sufficiente e autonoma: essa ha necessità di enormi quantità di dati da studiare ed elaborare.
Dunque, le possibilità di utilizzo dell’AI potrebbero essere infinite, ma affinché la stessa performi al meglio, gli operatori del settore devono raccogliere non soltanto molti dati in termini quantitativi, ma anche in termini di qualità.
Prima di implementare un sistema di AI, gli operatori del settore devono definire chiaramente gli obiettivi finali: solo così sarà possibile identificare i dati necessari per ottenere i risultati desiderati.
Questo approccio richiede la creazione da parte degli stessi retailer e dei gestori dei centri commerciali di un processo strutturato, un workflow che vada dalla raccolta dei dati alla loro analisi finale.
L’automatizzazione poi del processo, resa possibile dall’AI, sarà cruciale. Elaborando rapidamente infinte quantità di dati, l’AI potrà ad esempio offrire ai clienti un’esperienza personalizzata oppure gestire le risorse energetiche e farne un uso più responsabile.
Si tratta di due finalità diverse tra loro, che hanno però un denominatore comune: la raccolta di dati qualitativamente adeguati per poter implementare un sistema utile all’obiettivo.
Nel primo caso, i dati potranno essere raccolti attraverso app, chatbot e assistenti vocali che aiutino i clienti nella ricerca dei prodotti desiderati, per poi lasciare all’AI (attraverso l’esame dei dati) l’elaborazione di strategie e sistemi di raccomandazione predittiva che, per esempio, suggeriscano ai clienti offerte in base al comportamento passato, così da favorire la fidelizzazione.
Nel secondo caso, l’AI potrà analizzare, ad esempio, i dati raccolti in tempo reale relativi ai consumi energetici, alle condizioni atmosferiche e al numero di persone in un determinato ambiente, così da proporre soluzioni per ridurre gli sprechi e migliorare l’efficienza, mediante un sistema che adatti automaticamente la climatizzazione e l’illuminazione, con conseguente riduzione anche dei costi operativi.
In conclusione, l’uso dell’AI, connesso all’analisi dei dati raccolti, offre ai gestori e agli operatori infinite possibilità di trasformare i negozi e i centri commerciali in ecosistemi intelligenti e sostenibili. Tuttavia, l’utilizzo dell’AI stessa non deve essere portato avanti in maniera acritica e sarà fondamentale, vista la delicatezza dello strumento e i rischi connessi, adottare un approccio trasparente e conforme alle normative europee, quali l’AI Act e il GDPR, garantendo così che i dati raccolti siano trattati in maniera adeguata: soltanto con un suo utilizzo etico e legale, apprezzabile anche dai clienti e dai consumatori, l’AI potrà rappresentare un prezioso alleato per il settore retail, che coniughi innovazione, efficienza e sostenibilità.