Gloria Zavatta, Fondazione Milano Cortina 2026
In che modo l’organizzazione per Milano Cortina 2026 sta portando avanti principi di sostenibilità rispetto a esperienze internazionali simili?
Il percorso verso Milano Cortina 2026 si fonda su un continuo miglioramento delle esperienze passate, adattandole al contesto attuale ed ai nuovi standard riconosciuti. A Torino 2006, il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) non aveva ancora sviluppato una strategia ufficiale sui temi della sostenibilità ambientale e sociale, pubblicata a fine 2014 con l’Olympic Agenda 2020 poi aggiornata nel 2023 con l’Olympic Agenda 2020+5. A Torino 2006 sono stati presi diversi spunti e tratto ispirazione dall’esperienza di Salt Lake City e Lillhammer, sviluppando un sistema di gestione ambientale certificato secondo gli standard ISO 14001 ed EMAS, e pubblicando il rapporto ambientale. La Commissione Europea ci chiese allora di redigere delle linee guida per la gestione ambientale di altri grandi eventi sportivi, per aiutarli a diffondere le buone pratiche ambientali adottate.
Sono state sperimentate pratiche pionieristiche come la carbon footprint, all’epoca ancora poco definita, e avviati progetti di compensazione a livello regionale tramite riforestazione.
Torino 2006 è stato anche il primo programma in Italia ad essere sottoposto a procedura di valutazione ambientale strategica (VAS) su larga scala. Questo bagaglio di conoscenze è cresciuto negli anni, contribuendo a sensibilizzare gli organizzatori di eventi.
A Expo 2015, di cui ero responsabile per la sostenibilità, abbiamo spinto ancora di più sui temi ambientali e sui diritti dei lavoratori, promuovendo iniziative come il recupero del cibo non consumato e una raccolta differenziata molto avanzata, l’adozione di criteri avanzati per efficienza energetica e materiali per l’efficienza energetica dei padiglioni espositivi e per il loro riuso a fine evento o smantellamento selettivo. Anche in quel caso, abbiamo preso spunto da eventi precedenti come Londra 2012, ma senza mai fare un semplice “copia-incolla”: ogni azione è stata adattata alle specificità del contesto.
Per Milano Cortina 2026, stiamo portando avanti questo approccio “evolutivo” con alcune innovazioni significative. Una delle più importanti è la creazione di un protocollo per valutare la sostenibilità delle infrastrutture temporanee, sviluppato insieme al Politecnico di Milano. Mentre per le strutture permanenti esistono già standard come LEED, BREEAM e CasaClima, per le infrastrutture temporanee non esiste ancora un riferimento condiviso. Questo protocollo permetterà di misurare le prestazioni ambientali e sociali delle infrastrutture usate durante i grandi eventi, come le tribune, i palchi o le tende, delle principali attrezzature energetiche e dei materiali per la “vestizione” e la segnaletica dei luoghi.
Inoltre, stiamo applicando il principio del miglioramento continuo su tutto il ciclo di vita dell’evento, dalla fase di pianificazione fino allo smantellamento e al ripristino dei luoghi.
Questo significa che ogni fase sarà accompagnata da misure per la sostenibilità dell’evento che tengano conto delle risorse disponibili e delle specificità locali. L’obiettivo è non solo raggiungere standard elevati per Milano Cortina 2026, ma anche creare un’eredità positiva per i futuri giochi e per il territorio.
Quali sono i principali progetti adottati per garantire che le Olimpiadi e le Paralimpiadi possano avere un effetto positivo per i territori coinvolti?
Uno dei principali strumenti adottati è la valutazione ambientale strategica (VAS), che ci ha permesso di analizzare e integrare misure per la sostenibilità ambientale a partire dalle prime fasi di pianificazione.
Un altro progetto chiave è il piano di riuso, basato sulle esperienze di Expo Milano 2015 e i Giochi di Londra 2012, che stiamo adattando al nostro contesto. Abbiamo già acquisito beni utilizzati ai Giochi di Parigi 2024, che saranno riutilizzati a Milano Cortina 2026. Questo approccio, compreso l’estensivo uso del noleggio dei beni, riduce significativamente l’impatto ambientale rispetto alla produzione di nuovi materiali e ci permette di integrare la sostenibilità nel ciclo di vita complessivo dell’evento. Ovviamente, stiamo valutando l’impatto logistico per evitare che il trasporto dei beni possa controbilanciare i benefici ambientali.
Un altro esempio: abbiamo anche intrapreso iniziative per coinvolgere il settore alberghiero. Molti hotel adottano buone pratiche, ma non sempre riescono a ottenere certificazioni ufficiali. Stiamo lavorando con le associazioni imprenditoriali di settore per migliorare questo aspetto e rendere la sostenibilità una componente centrale dell’offerta turistica durante i Giochi e oltre.
Infine, ogni fase dell’evento è valutata per capire dove è possibile implementare miglioramenti sostenibili, dalle infrastrutture temporanee agli spostamenti. Questo approccio basato sul miglioramento continuo ci guida non solo nell’organizzazione di Milano Cortina 2026, ma anche nel lasciare un’eredità positiva per i futuri eventi sportivi e per i territori ospitanti.
Promozione delle atlete donne e parità di genere
Una delle aree più importanti su cui stiamo lavorando riguarda la parità di genere nello sport e la rappresentazione mediatica delle atlete. Storicamente, le donne nello sport sono state coinvolte in maniera marginale, con una copertura mediatica minima rispetto ai colleghi di genere maschile e con stereotipi, oggi in decisa evoluzione.
Milano Cortina 2026 rappresenterà un importante passo avanti: sarà l’edizione dei Giochi invernali più gender-balanced della storia, con il 47% di partecipazione di atlete donne. Per noi, questa è una conquista fondamentale e stiamo lavorando per sensibilizzare i vari stakeholder affinchè sia data maggiore visibilità alle competizioni femminili.
Abbiamo lanciato diverse iniziative per migliorare questa tendenza, come la diffusione delle Portrayal Guidelines (Linee guida sulla rappresentazione dello sport), che promuovono una rappresentazione corretta e bilanciata degli atleti e delle atlete nei media. Inoltre, proprio in questi giorni verranno presentati i risultati di una ricerca condotta dall’Osservatorio di Pavia, in collaborazione con il CIO, proprio sul rispetto delle “Linee guida sulla rappresentazione dello sport” nella copertura mediale dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Parigi 2024 – 1^ edizione con la parità numerica di genere. Lo studio indaga parità di genere, equità e inclusione dal punto di vista sia quantitativo sia qualitativo, rispetto a contenuti, immagini, parole e fonti nelle principali news televisive del periodo.
Con dati concreti, puntiamo a coinvolgere i giornalisti e migliorare la copertura delle atlete nei prossimi giochi, promuovendo un cambiamento culturale duraturo.
Il modello organizzativo di Milano Cortina 2026 sembra puntare sul coinvolgimento delle comunità locali. Qual è la visione alla base di questa scelta?
Per Milano Cortina 2026, è stato adottato il modello delle Event Delivery Entities (EDE), ovvero il coinvolgimento di entità locali già attive e specializzate nella gestione di eventi internazionali. Questo approccio rappresenta una novità rispetto al passato, quando il comitato organizzatore portava tutte le risorse dall’esterno. Ora collaboriamo direttamente con le organizzazioni locali, quali Fondazione Cortina, Nordic Ski Srl, in Val di Fiemme, Comitato Coppa del Mondo di Biathlon ad Anterselva e Fondazione Bormio, in Valtellina, che gestiscono da anni gare di sport invernali internazionali, valorizzando il loro know-how consolidato.
Questa collaborazione permette di ottimizzare le risorse esistenti e migliorare ulteriormente le competenze locali, integrando standard avanzati in materia ambientale e sociale. L’obiettivo è creare un’eredità sostenibile che rimanga sul territorio anche dopo la fine dei Giochi. Il nostro approccio si basa su un principio fondamentale del CIO: “i giochi si adattano ai territori, non il contrario”. Questo modello innovativo ci permette di valorizzare le eccellenze locali e di promuovere uno sviluppo sostenibile di lungo periodo.
Se doveste misurare il valore della sostenibilità in una parola, quale scegliereste e perché?
NOW. Questa parola rappresenta l’urgenza e la necessità di agire subito, senza rimandare. È ispirata al messaggio dell’IPCC delle Nazioni Unite, che fin dal 2018 invita ad agire immediatamente e in ogni ambito, per contrastare i cambiamenti climatici e le sfide ambientali.
Per noi, NOW significa integrare la sostenibilità in ogni progetto, in ogni decisione e in ogni fase operativa. Tuttavia, siamo consapevoli dei limiti imposti dalle risorse disponibili e dalle infrastrutture esistenti, che a volte richiedono compromessi. Per esempio, non possiamo ancora disporre di autobus elettrici su larga scala nelle aree montane, dove, per fare un esempio, non sono ancora disponibili abbastanza colonnine di ricarica, ma stiamo cercando soluzioni per compensare queste limitazioni con altre misure per la sostenibilità.