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La sostenibilità sta influenzando positivamente la performance economica delle aziende, soprattutto nei settori produttivi. Dai nostri report annuali, che coinvolgono un campione di 60-100 aziende italiane, emerge che oltre il 90% delle imprese prevede o ha già ottenuto un ritorno positivo sugli investimenti legati alla sostenibilità, sia in termini economici sia di immagine. Questi benefici si manifestano spesso entro tre anni dall’investimento, grazie a una gestione più efficiente dei consumi e alla riduzione dei costi.

Tuttavia, è importante distinguere tra aziende che nascono con la sostenibilità come valore fondante e quelle che vi stanno transitando: per queste ultime, i risultati economici positivi richiedono un cambio di target e una strategia mirata.

Gli investimenti più significativi che le aziende che seguiamo come società di consulenza hanno fatto riguardano due aree principali: strumenti tecnologici per la tracciabilità lungo la filiera e la redazione del bilancio di sostenibilità. I tool di tracciabilità sono fondamentali per monitorare e ottimizzare l’impatto lungo tutta la catena produttiva. Ma l’efficacia di questi strumenti dipende dalla capacità strategica delle aziende di utilizzare i dati raccolti per avviare azioni correttive.
Sul fronte della rendicontazione, molte aziende stanno affrontando l’obbligo di pubblicare il bilancio di sostenibilità. Questo rappresenta un’opportunità se usato per identificare e colmare gap di performance, ma rischia di trasformarsi in un mero adempimento burocratico senza valore strategico se invece viene considerato solo in termini di compliance.

La misurazione dei progressi è strettamente correlata alla formulazione di obiettivi chiari. Circa il 50% delle aziende con cui collaboriamo ha fissato target di riduzione delle emissioni, ma solo una piccola percentuale (circa il 3%) si allinea agli standard internazionali come quelli della Science Based Target Initiative.

Nel sociale, invece, il setting di obiettivi è ancora limitato, spesso a causa della complessità di gestire filiere frammentate e delocalizzate. In sintesi, servirebbe un lavoro sistematico per definire obiettivi misurabili e coerenti con le esigenze globali.

La principale sfida è superare l’atteggiamento di compliance fine a se stesso e portare le aziende a ottenere risultati concreti. Questo richiede un cambio di mentalità e un approccio strategico che integri la sostenibilità in modo trasversale. La soddisfazione più grande è vedere aziende crescere grazie alla sostenibilità, anche in settori complessi.

Un esempio significativo è rappresentato da realtà che, nonostante difficoltà strutturali, sono riuscite ad aumentare la loro quota di mercato grazie a strategie sostenibili ben pianificate.

Autoconservazione” è la parola che meglio rappresenta il valore della sostenibilità. Riflette l’istinto primario di proteggere il nostro ambiente e garantire un futuro sostenibile per le generazioni successive.

Al tempo stesso, questa parola richiama la necessità di adottare strategie che abbiano un impatto reale senza compromettere la competitività delle aziende, evitando soluzioni che siano solo di facciata o inefficienti.